Problemi di matematica. Un gioco da ragazzi
Siamo seri: si gioca! È questa, probabilmente, la migliore presentazione del lavoro che vi proponiamo di compiere insieme quest’anno. Vogliamo insegnare ai bambini dalla prima alla quinta come confrontarsi con i problemi di matematica superando le difficoltà che ben conosciamo. Difficoltà fra le quali la comprensione del testo e la necessità di restare concentrati prestando attenzione a tutte le richieste e controllando la sensatezza del risultato non sono le meno importanti.
Sono difficoltà che spesso tolgono ai bambini il piacere di “fare matematica” rendendo molto più faticoso il loro stesso cammino a scuola. Dovranno imparare ad affrontare con serenità e spirito di adattamento “gli esami” che via via la vita porrà loro dinanzi: le prove Invalsi, cambiare scuola e quindi anche chi insegna matematica, passare alla scuola secondaria di I grado sono tappe che per nessun allievo devono diventare occasione di delusione. La matematica può diventare molto importante. Non si tratta solo di saperla, ma anche di saperla usare e ciò significa, semplicemente, aver incominciato a risolvere problemi in una situazione protetta e in un ambiente stimolante che renda ognuno protagonista del proprio imparare.
Come pensiamo di procedere? All’inizio del corso proporremo 5 blocchi di problemi, ognuno costituito da dieci problemi, due per ogni classe. Ogni corsista sceglierà il momento opportuno per trasmettere ai suoi allievi una coppia di problemi con una nostra lettera di accompagnamento. Uno dei problemi sarà facile, per dare la spinta per andare avanti, e uno lo sarà meno, per invitare i bambini a esplorare punti di vista meno consueti. La prima coppia sarà disponibile già all’inizio dei corsi a luglio e potrà essere usata come accoglienza e ripresa (o avvio) del lavoro a scuola.
A ogni corsista verrà chiesto di far risolvere ai suoi allievi – in classe, preferibilmente a gruppi – i due problemi. L’importante sarà che i bambini preparino una sola “soluzione di classe” e che questa ci venga inviata. Risponderemo a ogni invio nel più breve tempo possibile e condivideremo con tutti i colleghi gli input che emergeranno dalle diverse soluzioni, dagli errori più significativi e dalle osservazioni che gli stessi colleghi riterranno utili suggerire alla riflessione comune, nella convinzione che analizzare quanto i ragazzini producono possa aiutare tutti noi a costruire un insegnamento migliore.
Da ben tre anni siamo molto fieri di ricevere, da alcune classi, i problemi ideati dagli alunni, fonte di ispirazione per la successiva edizione del corso.
Pietro Bonagura, Simonetta Di Sieno e Lidia Stefani